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LA VIA DEL BODHISATTVA

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LA VIA DEL BODHISATTVA

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Più di ieri più di domani



Nel Shōbōgenzō di Dōgen, si sottolinea che la nostra essenza fondamentale è la “Natura Originaria”, già presente in noi, senza bisogno di conquistarla o possederla. 

La visione di Dōgen è straordinaria: la pratica non mira a raggiungere qualcosa che ci manca, ma è un cammino di risveglio per comprendere chiaramente ciò che è già dentro di noi. Non dobbiamo “diventare” Buddha, ma “riconoscere” e “sperimentare” la realtà innata in noi, oltre le illusioni e le distrazioni dell’ego. La pratica ci aiuta a percepire la verità che si nasconde dietro il velo della nostra ignoranza, non cercando di modificarla o cancellarla, ma comprendendola come parte della realtà stessa. È un ritorno a casa. In sostanza, la pratica non riguarda il perseguire un obiettivo esterno o un ideale lontano, ma è un invito a immergersi pienamente nel momento presente, abbracciando ogni aspetto della nostra esperienza, anche la nostra ignoranza, come parte della nostra essenza naturale.

Quando i 16 insegnamenti del Bodhisattva sono davvero abbracciati, compresi profondamente e vissuti nella vita quotidiana, emerge una nuova dimensione di bellezza e completezza. La pratica spirituale non è più un concetto astratto, ma l’espressione vivente della nostra essenza più profonda.

Nel mondo esistono molte teorie morali, ma lo zen ci invita a vedere la natura della mente, la fonte da cui sorgono tutti i sistemi morali. Questa è la nostra vera natura. L’obiettivo dello zen è vedere la natura della mente che sottende tutti i codici morali. Ogni precetto, messo in pratica nella nostra vita quotidiana, diventa una chiave per un’esistenza piena di felicità ed equilibrio. Il rispetto dei precetti ci aiuta a far emergere il nostro potenziale più alto, a vivere pienamente ogni momento, senza separare la nostra pratica dalla vita stessa, né dalla morte.

Essere un Bodhisattva significa vivere pienamente senza paura, accettando ogni esperienza come una possibilità di riscoprire la nostra vera essenza. Seguire i 16 precetti del Bodhisattva non solo vivifica il nostro risveglio, ma ci invita a abbracciare il mondo con compassione e consapevolezza, apprezzando la vita nella sua interezza. Il maestro Dōgen pone l’accento sull’importanza di zazen, la meditazione di shikantaza, ma anche sui precetti come espressione della nostra realizzazione interiore. In questo senso, zazen è visto come una manifestazione dei 16 precetti, poiché questi non sono regole da seguire rigidamente, ma manifestazioni dirette della nostra natura intrinseca.

Credo nell’integrazione della pratica di zazen con i precetti del Bodhisattva, come espresso dal maestro Dōgen. Zazen e i precetti non sono separati, ma rappresentano due aspetti della stessa realtà. Non si tratta solo di esercitarsi in zazen, né di seguire esclusivamente i precetti senza meditare. Fare zazen senza praticare i precetti è come possedere uno strumento musicale magnifico che però rimane silenzioso. La meditazione zazen ci permette di connetterci profondamente con la nostra essenza interiore e di riconoscere la nostra vera natura. Durante la pratica, la mente si calma e si apre alla realtà immediata dell’esistenza. L’intento è di portare questa consapevolezza oltre il momento sul cuscino, affinché permei la nostra vita quotidiana.

I principi del Bodhisattva sono insegnamenti che ci indicano come vivere in armonia con tutti gli esseri, manifestando la nostra compassione e saggezza attraverso ogni azione e pensiero. Se non sono radicati nella consapevolezza di zazen, però, rischiano di diventare regole meccaniche, distanti dalla nostra natura profonda. 

Oggi, nella nostra società contemporanea, diventare un Bodhisattva e seguire i suoi principi zen assume una rilevanza profonda per diversi motivi, legati alle sfide globali e alle dinamiche individuali che affrontiamo quotidianamente.

  1. Rispondere alla sofferenza e all’isolamento: Viviamo in un mondo che è, paradossalmente, sempre più connesso tecnologicamente, ma anche più isolato emotivamente. Le persone spesso si sentono disconnesse, sole o sopraffatte dalla frenesia della vita moderna. I principi del Bodhisattva ci insegnano a sviluppare compassione e altruismo, mettendo il bene degli altri al centro delle nostre azioni. In un’epoca dove l’individualismo può dominare, la visione bodhisattva ci invita a riconoscere che la nostra felicità è interconnessa con quella degli altri. Questo approccio può portare a una società più empatica, solidale e meno frammentata.
  2. Lotta contro l’ego e la cultura dell’eccesso: La società moderna è spesso centrata sul desiderio di possedere sempre più dalle cose materiali, alle esperienze, alle emozioni, un continuo consumare…. Tuttavia, questi desideri sono radicati nell’ego, che alimenta l’insoddisfazione e l’infelicità. I principi zen del Bodhisattva ci invitano a guardare oltre il nostro ego e ad abbracciare un’esistenza più umile e altruista. Abbracciare la via del Bodhisattva significa riconoscere che la vera felicità non si trova nel consumare la vita ma nel viverla.
  3. Promozione di una consapevolezza profonda e della pace interiore: In un mondo in cui le persone sono costantemente bombardate da informazioni, ansie e pressioni sociali, la pratica zen offre un antidoto: la meditazione e la consapevolezza della bellezza della nostra “Natura Originaria” che ci permette di affrontare le sfide quotidiane con serenità e favorire una pace interiore. In un contesto di incertezze globali (come crisi politiche, economiche, cambiamenti climatici), sviluppare una mente calma e chiara è più che mai essenziale.
  4. Affrontare la crisi ecologica e sociale con compassione: Le sfide globali come il cambiamento climatico, la disuguaglianza sociale e le ingiustizie economiche richiedono una risposta collettiva che vada oltre il semplice interesse individuale. I Bodhisattva, secondo la tradizione zen, sono coloro che si impegnano a liberare gli esseri viventi dalla sofferenza. In un’epoca come questa l’adozione di questi principi può guidarci verso azioni “concrete” per il bene dell’ambiente, degli esseri viventi e delle generazioni future. Una connessione più profonda con la natura e gli altri.
  5. Viviamo nell’incertezza e nella velocità: In un mondo che cambia rapidamente, dove le certezze sembrano svanire e le persone cercano risposte rapide e reattive, la pratica zen e la via del Bodhisattva ci insegnano a vivere con incertezza senza paura, a lasciare andare le aspettative rigide e a coltivare una mente aperta. Il Bodhisattva non cerca di sfuggire alle difficoltà, ma affronta ogni situazione con un cuore aperto e compassionevole, un esempio che può ispirare a navigare le sfide quotidiane con maggiore serenità e adattabilità.

Oggi diventare Bodhisattva e abbracciare i suoi principi zen non è solo una ricerca spirituale, ma una vera e propria rivoluzione di pensiero e di azione. Si tratta di liberarsi dall’inerzia dell’esistenza quotidiana, in cui le persone spesso vivono immerse nell’illusione di una felicità separata e individuale. Questa “rivoluzione” di pensiero non è solo un cambiamento di prospettiva, ma anche un atto pratico: è smettere di cercare la felicità nell’isolamento e nel possesso, per riconoscere che il vero benessere nasce dalla nostra interconnessione con il mondo. In un’epoca di solitudine, conflitto e alienazione, abbracciare la via del Bodhisattva significa trasformare la nostra consapevolezza in compassione, facendo dell’altruismo la base delle nostre azioni quotidiane.

Koan
Un Bodhisattva cammina lungo la Via,
ma una volta giunto alla meta:
dove si trova?

UBI
Monastreo ZEN
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