LA MEDITAZIONE KOAN - TRE FASI
La voce del Maestro
Gli esseri sono innumerevoli, voto di salvarli tutti
Le brame sono inesauribili, voto di estirparle tutte
Le vie del Darma sono infinite voto di viverle
La via del Budda รจ suprema, voto di realizzarla.
(Voti del Bodhisattva nello Zen)
Sii paziente verso tutto ciรฒ che รจ irrisolto nel tuo cuore eโฆ cerca di amare le domande, che sono simili a stanze chiuse a chiave e a libri scritti in una lingua straniera incomprensibile. Non cercare ora le risposte che possono esserti date poichรฉ non saresti capace di convivere con esse. E il punto รจ vivere ogni cosa. Vivere le domande ora. Forse ti sarร dato, senza che tu te ne accorga, di vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta.
Rainer Maria
Rilke (da Lettera ad un giovane poeta)
Cosa ci sta dicendo il poeta Rilke, che se mai vi fosse un processo, e per noi Buddhisti cโรจโฆper uscire dallโirrequietezza della nostra esistenza รจ un percorso silenzioso della mente, quella abitudinaria. Ordinaria o relativa come diremmo nello zen, non il vuoto, ma un silenzio dallโabitudini mentali รจ quello che lascia il posto alla scoperta di nuove risposte, e come tutti i processi creativi pur attingendo alle nostre esperienze passate hanno bisogno di essere silenziate per poter essere riletteโฆ. accedere ad una nuova lettura, e non possiamo nascondere che il silenzio meditativoโฆpuรฒ essere utile a questa creativitร di una nuova vita libera.
- La meditazione Koan
- TRE FASI,
- Cosa รฉ la meditazione Koan,
- il perchรฉ e come lavora nella nostra mente,
- lโanalisi di un Koan come esempio
Cosa รจ un Koan

Si tratta di una pratica di meditazione fondamentale nellโaddestramento di un monaco zen, in quanto porta lโallievo a riflettere superando le sue abituali modalitร di pensiero e ragionamento che gli impediscono di superare la visione egoica e quindi individualistica, per modificare la sua mente ordinaria in favore degli insegnamenti del Buddha. Per mettere in pratica gli insegnamenti del Buddha occorre una trasformazione della mente che porta ad una vivificazione, un inveramento di tali insegnamenti con una trasformazione coscienziale e quindi anche di una differente visione della vita.
Per lo zen senza questo lavoro profondo sul nostro se ordinario e condizionato che puรฒ avvenire con la meditazione Shikantaza e con i Koan gli insegnamenti rimangono ad un livello etico e morale, assolutamente apprezzabile, ma non del tutto trasformativo per realizzare lo stato di coscienza assoluto, il Risveglio o Illuminazione alla nostra Vera Natura di esseri.
Tradizionalmente il maestro zen affida il koan allโallievo, che deve riflettere o rispondere allโaffermazione o domanda. La risposta al koan costituisce lโoggetto di meditazione dellโallievo, che lo impegnerร nella sua pratica quotidiana. Un koan non puรฒ essere compreso o ribattuto in termini convenzionali: richiede che un praticante abbandoni la dipendenza dalle sue modalitร ordinarie di logica comprensiva per accedere al cammino verso lโilluminazione.
Il perchรฉ e come lavora nella nostra mente

Tre sono le fasi esperienziali nella meditazione di un Koan:
Il punto centrale nel Buddhismo consiste nel lavorare per superare i prodotti del nostro ego e realizzare i nostri potenziali positivi quando non ci identifichiamo piรน con un io fisso da difendere.
I prodotti del nostro ego includono la mancanza di luciditร e uno squilibrio emotivo, che generano confusione in noi e nella vita. Di conseguenza, agiamo in modo compulsivo, spinti da emozioni disturbanti come rabbia, aviditร , inconsapevolezza un continuo agire con una visione preservante dellโego. I nostri potenziali positivi invece includono la nostra abilitร di percepire in modo chiaro la nostra universalitร di esseri che ci porta a comprendere la realtร nella sua totalitร , di immedesimarci con gli altri, e di migliorare noi stessi.
Quindi il punto di partenza della pratica buddhista consiste nel calmare le nostre menti dallโego ed essere consci, il che significa ricordarsi e confrontarci costantemente con il nostro io egoico ovvero di come agisce la nostra mente ordinaria/condizionata dallโego e di come invece potrebbe diversamente essere.
1ยฐ il meditante prende coscienza della sua mente condizionata, di come ogni suo pensiero sia ego-centrico e antropocentrico.
In effetti, la vera esperienza meditativa รจ piuttosto sovversiva. ร sovversiva al centro delle nostre convinzioni su noi stessi, le nostre relazioni con gli altri e la natura stessa della realtร e dell’esistenza umana. Sfida le nostre ipotesi piรน profonde e inconsce su “il modo in cui รจ” e “il modo in cui dovrebbe essere” – i concetti organizzativi piรน cari che danno forma a chi ci consideriamo di essere. Tra queste ci sono le nostre nozioni sulla natura della mente, del significato, dell’identitร e del sรฉ. In tal modo, l’esperienza meditativa puรฒ facilitare un tipo qualitativamente diverso di esplorazione e approfondire queste dimensioni della nostra vita.
Solo con questa presa di consapevolezza la mente puรฒ aprirsi alla 2ยฐ fase ricettiva.
2ยฐ Il prendere conoscenza far posto ad un nuovo pensare e pensarsi, una visione differente e nuova del rapporto con la mente che prende il posto della vecchia mente ordinaria.
Le parole del Buddha non sono forse:โฆ.. Non credere a nulla, semplicemente per sentito dire, non importa dove l’hai letta o chi l’ha detto, neppure se l’ho detto io, a meno che non sia affine alla tua ragione e al tuo buon senso.Non credere nelle tradizioni, perchรฉ sono state tramandate per molte generazioni.Non credere in niente, solo perchรฉ se ne parla tanto, o รจ sostenuto dalla grande maggioranza degli uomini.Non credere semplicemente perchรฉ รจ scritto nei tuoi libri religiosi.Ma se dopo lโosservazione e lโanalisi personale, scopri che รจ dโaccordo con la ragione, ed รจ favorevole al bene e beneficio di tutti, allora accettala e vivi per essa.
Queste sono le parole che fanno del buddhismo una pratica di sperimentazione, esperienziale e non di fede intesa nel senso comune. l’importanza dell’esperienza diretta a fianco dello studio rispetto ai concetti ed alle credenze.
Quando il rapporto con la nostra vecchia mente รจ Inverato in una nuova mente possiamo passare alla 3ยฐ fase quella di risveglio.
3ยฐ la mente ha fatto esperienza di una nuova visone non egoica, ma non come comprensione intellettuale ma come vero e proprio cambiamento esperienziale, potremmo dire come percorso religioso. solo cosรฌ puรฒ sperimentare il cambiamento di coscienza che lo porta allโIlluminazione al Risveglio e a viverlo nella sua vita ordinaria, capace di responsabilitร , intenzione e scelta non egoica la Via del Bodhisattva si dice nello zen.
Questa รจ realizzazione รจ lโunitร tra Illuminazione e vita ordinaria nel buddhismo si dice Samsara e Nirvana sono Uno.
Come definisce lo zen il Risveglio?
Il termine illuminazione evoca lโidea di qualche impresa sovrumana, la mente per alcuni buddhisti pensa che occorrano centinaia di vite per realizzarla, ma per lo zen รจ lโego che vuole che resti cosรฌ imprendibile lโilluminazione, perchรฉ cosรฌ la considera impresa impossibile o difficile e ci mettiamo il cuore in pace e non dobbiamo sconvolgere troppo la nostra vitaโฆ uscire dal confort dellโego.
Ma illuminazione รจ lo stato originario di ogni Essere, non si dice che tutti siamo giร dei Buddhaโฆ.occorre solo risvegliarciโฆEโ semplicemente lo stato naturale di unione con lโEssere che sentite di essere. ร uno stato di sintonia con qualcosa di incommensurabile e di indistruttibile, qualcosa che in modo quasi paradossale รจ essenzialmente voi e contemporaneamente lโUniverso, il creato e non.
Per il Buddhismo zen Risveglio significa trovare la Nostra Vera Natura al di lร del nome e della forme.
Per arrivare a questo lo zen non trascura gli insegnamenti dottrinali e canonici del Buddha, ma li trasforma in meditazione silenziosa come Shikantaza che significa seduti semplicemente, attenzione non semplicemente seduti lo spostamento dellโavverbio โsemplicementeโ cambia tutto. Una cosa รจ essere solo seduti e un’altra รจ essere seduti con la mente semplice cioรจ libera da ogni cosa. Oltre a questa meditazione o non- meditazione visto che non cโรจ soggetto su cui meditare, abbiamo la meditazione Koan .
In altri ambiti buddhisti sarebbe un po’ come le meditazioni Samatha e Vipassana una la semplicitร dellโessere, lโaltra la fase indagatoria rispetto tutte le esperienze che stiamo vivendo nel qui e ora che il koan ci propone come specchio.
lo Zen piรน che la spiegazione di come la mente arrivi ad essere egoica e il condizionamento che ne deriva si occupa, attraverso la pratica dei koan a portarti ad un impasse dove non potendo piรน usare la mente logica egoica convenzionale puoi solo rispondere con una nuova visione inclusiva e assoluta, sul terreno della trasformazione o del risveglio..
Vediamo come lavora un koan nella nostra mente, tenendo presente che ogni koan usa strade differenti per arrivare allo stesso punto: il Risveglio.
LA VISIONE OCCIDENTALE
La domanda richiede risposta, che va cercata nel divenire futuro.
LA VISIONE ZEN
La domanda racchiude la risposta, perchรฉ la risposta รจ la domanda.
Il Maestro Kyogen disse:
Koan – Il Maestro Kyogen
โEโ come un uomo su un albero
appeso a un ramo con la sola bocca,
le sue mani non arrivano al tronco
e con le mani non riesce ad
afferrare
nessun ramo. Neppure con i
piedi riesce ad appoggiarsi ai
rami. Sotto lโalbero arriva
un altro uomo e gli chiede:
โQuale รจ il significato della vita?โ.
l maestro zen รจ appeso per la bocca ad un ramo e si presenta una situazione dove gli viene chiesto di rispondere alla domanda sul significato della vita. Se il maestro apre bocca per rispondere alla domanda, cade dallโalbero e perde la vita, se non risponde non assolve al suo compito di aiutare tutti gli esseri. Cosa fare? Voi cosa fareste? Analizziamo il Koan. Come abbiamo giร detto nello zen si va a cogliere lโessenza del koan, il suo contenuto profondo, ma qui, visto che non siamo in meditazione ma ne stiamo parlando, possiamo allargare la visione guardandone anche il suo significato simbolico per aiutarci a meglio utilizzare questi Koan.
Cosa significa โUn uomo su un albero appeso a un ramo con la sola bocca?โ
Perchรฉ โโฆappeso con la boccaโ e prima ancora perchรฉ un Albero e appeso ad un ramo?
Lโalbero rappresenta la vita, in tutte le culture lโalbero ha questa simbologia.
Lโuomo sullโalbero รจ un maestro zen e la sua pratica, potremmo dire il suo lavoro, รจ occuparsi del significato della vita, penetrarlo realizzarlo e trasmetterlo, comunicarlo con tutti i mezzi opportuni alle persone interessate, come fece il Buddha nella via del Bodhisattva.
Nellโantica Cina si parla di due alberi mitici e sacri il gelso (fu-sang) il cui termine si riferisce ad un mitologico albero della vita, e la paulonia (kong-tong). Ciascuno di essi era anche una montagna e servivano come somma dimora per i sovrani. Quindi qui vediamo il maestro in cima ad un albero cioรจ colui che ha raggiunto la cima della montagna ed รจ sovrano della vita.
โโฆ.appeso ad un ramo..โ Benchรฉ il Maestro sia sovrano della vita, la vita come lโalbero prende forma in differenti aspetti, .
Il seme mette molte radici, un albero ha infinite radici, ma che convergono tutte facendo crescere un unico tronco ma differenti rami, la nostra vita .
Le differenti radici sono la formazione genitoriale, culturale, sociale, che danno vita al nostro essere il tronco, ma che a sua volta si esprime in cento rami diversi, lโespressione del nostro io, un filo conduttore che rimane quasi sempre quello negli anni, ma il suo corso si manifesta in differenti modi e circostanze, che perรฒ appartengono sempre allo stesso albero, alla stessa radice della nostra vita.
Possiamo essere appesi ad una circostanza particolare della vita, o essere immersi in un periodo particolare, ma questa particolaritร รจ sempre collegata alla radice della nostra vita, come il ramo fa sempre parte dellโalbero e questo ha un’unica radice; teniamo sempre ben presente tutto questo, che nello zen si chiama legge dellโinterdipendenza. Spesso siamo abituati a vederla in rapporto con gli altri, con lโestero ma prima di tutto รจ con noi, nello zen non si usa molto la parola Karma ma รจ lโinterdipendenza con noi stessi, e spesso รจ la Dipendenza da noi stessi, sempre appollaiati sullo stesso ramo.
Quindi, il maestro รจ in cima alla montagna nella pienezza della realizzazione della vita, cioรจ sullโalbero, appeso ad un ramo, cioรจ e nella totalitร della vita, ma nello stesso tempo anche dentro la particolaritร della vita, dentro alle circostanze che si presentano. Tutti noi dovremmo vivere sempre cosรฌ, Lโinterdipendenza รจ abbracciare il reale attraverso tutti i sensi, ciรฒ comporta stare nella circostanza abbracciando perรฒ una visione generale della vita, senza mai dimenticare che la circostanza fa parte dellโalbero cioรจ del tutto ed รจ sicuramente in qualche modo collegata alle radici, cioรจ alla Visione generale del tutto.
โโฆappeso con la boccaโ. Qui la bocca ha una simbologia importante, รจ la veritร che prende voce, il verbo, e il maestro non a caso รจ appeso per la bocca come a rappresentare la sua missione di portare la conoscenza a tutti, nellโOttuplice Sentiero รจ โRetta parolaโ.
โโฆle sue mani non arrivano al troncoโฆ Neppure con i piedi riesce ad appoggiarsi ai ramiโฆโ Qui รจ rappresentata molto bene la veritร che il maestro dovrebbe esprimere, ma che non si basa su qualcosa di fisso, non รจ afferrabile e classificabile, ma sempre in mutamento, pur rimanendo come lโalbero collegata alle radici si manifesta in mille modi, noi dobbiamo sviluppare tutte le nostre sensibilitร per abbracciare la realtร che รจ mutevole.
โโฆSotto lโalbero arriva un altro uomo e gli chiede: โQuale รจ il significato della vita?โ.
Sempre allโimprovviso arriva una circostanza nella nostra vita che ci chiede una risposta, anche quando ci sentiamo sicuri realizzati, tranquilli.
La visione zen

Il maestro รจ appeso per la bocca ad un ramo e si presenta una situazione dove gli viene chiesto di rispondere alla domanda sul significato della vita.
Al maestro viene richiesto di rispondere ad una domanda che รจ il frutto del suo lavoro di meditante Il lavoro per cui รจ diventato maestro. Se non risponde non va incontro al bisogno dellโuomo e non adempie al suo compito, perรฒ se risponde, perde la vita e non puรฒ aiutare nessuno. In quel momento, in che modo dovrebbe rispondere?
Questa storia viene usata come koan e viene assegnata al praticante zen perchรฉ ne realizzi lโessenza. Il significato intrinseco di questo koan aprirร sempre piรน lโocchio zen alla Veritร ultima della vita in cui tutti siamo immersi. Questa storia รจ la storia della nostra vita, delle nostre mille domande sul suo significato, รจ la storia della ricerca di soluzioni ai problemi della nostra vita, e per i praticanti รจ la domanda cosa รจ la Natura di Buddha, cosa vuole dire siamo tutti dei Buddha.
Koan meditazione
- Cosa racchiude la domanda?
- Cosa si aspetta chi pone la domanda?
- Come risponde il maestro?
- Cosa significa la risposta?
1. Cosa racchiude la domanda?
La visione occidentale porta subito a porsi la domanda. โRispondere o non rispondere?โ Razionalitร o istinto, ragione logica o passione?
Ragione o passione? Non รจ una novitร , il dibattito รจ acceso da secoli e a fasi alterne abbiamo visto il prevalere dell’una o dell’altra. Ma alla luce del presente, qual รจ la trionfante? La ragione ci dร sicurezza, รจ consolante e rassicurante, ma nello stesso tempo immobilizza la realtร che invece per sua natura รจ dinamica. Tutti vorremmo fluire immersi nella realtร che รจ lโunico modo per essere sempre attuali nellโattimo e saper rispondere al mutare continuo della realtร , visto che: โlโunica cosa che non cambia mai รจ il cambiamentoโ. Lo Zen lo fa in una sorta di terra di mezzo, (il buddismo รจ chiamato la Via di mezzo) tra creativitร e realtร , in cui non รจ indispensabile spiegare nulla logicamente, ma creativamente usare logica, etica ed estetica, che sono le fondamenta anche della filosofia occidentale. Spesso viviamo le relazioni con le situazioni e con gli altri come un campo di battaglia dove il giudizio e la ragione si fanno guerra alla passione e ai sentimenti. ร importante trasformare la discordia e la rivalitร dei nostri elementi in unitร e armonia. Ragione e passione sono il timone e la vela della nostra anima in viaggio nella pratica zen. Se il timone o la vela si rompono, saremo abbandonati alla deriva o resteremo immobili in mezzo alle onde. Perchรฉ la ragione, se governa da sola, รจ una forza che limita; e la passione, lasciata incustodita, รจ una fiamma che brucia fino alla distruzione. Eโ necessario che si elevi la nostra ragione alle altezze della passione, e guidi la nostra passione con la ragione, affinchรฉ la passione possa vivere ogni giorno in ogni ragione della vita.
Si dovrebbe riposare nella ragione e muovervi nella passione
Gli opposti che non si escludono, ma si conciliano; questa รจ la cultura zen che non si rifร ad alcun modello, ma stimola ad aderire alla situazione contingente per rintracciarne e usufruire del suo potenziale e da qui il discorso del passato, presente e futuro giร scritto.
La domanda โQuale รจ il significato della vitaโ รจ lโessenza delle domande della nostra vita, racchiude tutte le mille domande che ci si presentano ogni giorno nella vita.
Analizzando la domanda potremo trovare la risposta, in ogni domanda รจ racchiusa la risposta, focalizziamo tutti i nostri sforzi sulla domanda, non cerchiamo facili razionali e logiche soluzioni, anzi non cerchiamo proprio le soluzioni, rimaniamo con la nostra domanda e continuiamo a ripetercela e a indagarla. Ogni domanda รจ il condensato, con un linguaggio diverso, della risposta che cerchiamo. Indagando a fondo la domanda senza cercare la risposta arriverร il momento in cui la domanda si aprirร , inizieremo a scoprire le vere origini della domanda tra le pieghe stesse della domanda, saremo portati alla sua radice e li troveremo quello che chiamiamo โrispostaโ.
Spesso in Occidente siamo abituati a vedere una domanda in base alla sua risposta, cioรจ poniamo una domanda e cerchiamo fuori di essa la risposta. Spesso non ci focalizziamo sulla domanda ma cerchiamo la risposta guardandoci attorno, cerchiamo la soluzione nel cambiamento futuro analizzando ciรฒ che ci circonda, questo รจ un giusto processo, ma per prima cosa dovremmo partire dallโanalizzare la domanda: โperchรฉ nasce questa domanda?โ, e indagare la domanda dentro il momento presente, non cercare una soluzione nel futuro. Invece cerchiamo subito la soluzione, spesso con il risultato di trovare la soluzione non alla domanda ma ciรฒ che noi pensiamo della domanda, mentre il vero significato della domanda ci sfugge e rimane chiuso nella domanda.
2. Cosa si aspetta chi pone la domanda?
Quando poniamo una domanda nello zen non ci aspettiamo altro che questa domanda venga esplosa dal maestro, cioรจ che ci restituisca la domanda stessa, ma formulata in modo diverso cosรฌ che noi possiamo vederla da un altro punto di vista e la possiamo indagare ulteriormente. Non ci aspettiamo la risposta, ma la stessa domanda formulata in modo diverso, cosรฌ che la nostra domanda si amplifichi e possa ulteriormente essere indagata.
Non aspettiamoci risposte confezionate alle nostre domande, quando queste sono troppo facili, non rispondono veramente al cuore della domanda quando la risposta รจ troppo facile, spesso non ha colto nel segno.
Spesso in Occidente quando poniamo una domanda ci aspettiamo una risposta e siamo innervositi quando ci rispondono con unโaltra domanda, invece dovremmo essere grati di avere come risposta unโaltra domanda da indagare, un maestro zen diceva โ Io sono interessato alle domande non alle risposteโ. Se non cerchiamo facili soluzioni alle nostre domande, se la domanda รจ seria e degna di considerazione, non puรฒ che produrre altre domande e altre ancora, che permettono di indagare profondamente, la domanda originaria evolve in altre domande e piรน domande nascono e piรน ci si avvicina alla soluzione. Si รจ abituati ad ammirare le risposte che sembrano immediate, intuitive, geniali, sembrano centrare la domanda, non che questo non possa accadere, ma molto spesso si rivelano facili soluzioni di breve durata, questo perchรฉ hanno solo sfiorato la domanda, non sono entrate nel cuore di questa. Non รจ una questione di tempo, ma di profonditร della domanda, la domanda non รจ da vedersi come una linea orizzontale, dove al termine troviamo la risposta, ma come una linea verticale che porta sempre piรน in profonditร .
La domanda รจ un punto il suo cuore รจ la soluzione!
3. Come risponde il maestro?
Se chiediamo ad un maestro zen โChe tempo fa oggiโ, la risposta non sarร . โCโรจ il sole, o pioveโ, ma potrebbe essere: โOggi ho bevuto del buon teโ. Questa risposta puรฒ apparire senza senso e non collegata alla domanda, ma la nostra domanda cosa racchiude veramente? Perchรฉ poniamo la domanda sul tempo atmosferico? Il punto focale della risposta sul tempo, risiede nella domanda, cioรจ perchรฉ facciamo questa domanda? Se la risposta fosse stata โโฆcโรจ il sole, o piove..โ noi avremmo portato a casa la nostra risposta, ma non avremmo veramente indagato sul perchรฉ abbiamo posto quella domanda, ci saremmo accontentati di una risposta giusta, ma superficiale, mentre la vera domanda che si nascondeva dietro a โChe tempo fa oggi?โ probabilmente era โ oggi sarรฒ influenzato dal tempo se piove? O se cโรจ il sole?โ oppure โ Quello che succede oggi (non nel tempo atmosferico) รจ cosรฌ importante e quanto mi influenza?โ. La risposta del maestro. โOggi ho bevuto del buon teโ, ci spiazza, ma indagando nella sua risposta troviamo la risposta alla nostra vera domanda, โOggi ho bevuto del buon teโ ci dice che non bisogna farsi influenzare da nulla, essere tranquilli come quando si beve un buon te. Avrebbe potuto darci insegnamenti spiegando a lungo ciรฒ che voleva dirci come risposta, ma non ci avrebbe dato lโimmediatezza della visione della tranquillitร sopra tutto. A volte non prestiamo attenzione alle nostre domande, ma solo alla risposta che cerchiamo, limitando cosรฌ la possibilitร di indagine. Questo non succede solo con le domande ma anche con le risposte, lโobiettivo sembra la soluzione, qualunque essa sia. Non accontentiamoci mai di una risposta, non scartiamo mai una domanda, quando la risposta nasce, la domanda sparisce, non รจ che abbiamo trovato la soluzione alla domanda, ma รจ la domanda stessa che non cโรจ piรน, quando la domanda non cโรจ piรน, allora significa che va tutto bene e abbiamo realizzato la risposta, ma che non รจ una risposta, ma รจ diventata una realtร autonoma, non la risposta ad una domanda. Perciรฒ non aspettiamo soluzioni dalla domanda, ma solo domande dalla nostra domanda.
4. Cosa significa la risposta?
Il Maestro in questo koan risponde nellโunico modo possibile che รจ quello di rimanere attaccato al ramo con la bocca. Cosa significa questa risposta? Il maestro ci comunica con tutto se stesso che il significato della vita รจ: โ Quello che stai facendoโ, mettere tutto se stessi nel momento presente qualunque cosa tu stia facendo, li troverai il significato di ciรฒ che stai facendo, ma attenzione, non รจ un significato diverso da ciรฒ che stai facendo, ma proprio quello che stai facendo รจ il significato di ciรฒ che stai facendo. Lo so sembra un gioco di parole, ma se si cerca il significato di ciรฒ che si sta facendo, fuori da ciรฒ che si sta facendo, si perde di vista la realtร di ciรฒ che stiamo facendo, con il risultato di non essere centrati sulla realtร che stiamo vivendo e di conseguenza ciรฒ che stiamo facendo non รจ Centrato veramente. Per esempio, quale รจ il significato di bere acqua? Certamente dissetarsi, ma se mentre cerchiamo la soluzione al dissetarci abbiamo in mente solo dissetarci, cioรจ il significato del perchรฉ beviamo, cioรจ il risultato finale, perdiamo la risposta alla domanda che รจ โBere acqua!โ.
Questo non significa che poi in tempi successivi per esempio il significato di bere lโacqua sia dissetarsi, ma se pensiamo che la soluzione alla domanda sia dissetarsi, non abbiamo centrato il problema della sete.
Siamo abituati a pensare che la risposta sia la soluzione alla domanda, che la soluzione sia aver assolto la domanda, e mettiamo tutti i nostri sforzi per mantenere viva quella soluzione, quella risposta, ma la risposta รจ il naturale scorrere di continue domande che evolvono e si trasformano sempre, se pensiamo di aver trovato la soluzione e ci sforziamo di mantenerla, la realtร ci scorrerร tra le pieghe della nostra soluzione e rapidamente non sarร piรน la giusta soluzione, ma quella di una domanda che รจ giร cambiata. La risposta trovata รจ definitiva alla domanda fatta, ma solo nel momento presente, quello successivo ha altre domande e altre soluzioni.
Enunciato zen:
Vita e morte accadimenti importanti, nulla รจ costante, tutto cambia rapidamente!
Considerazioni zen del koan
Questo koan ci offre la possibilitร di riflettere sullโinsegnamento del: โVivere il presente nel presenteโ, sembra un altro gioco di parole, ma spesso viviamo il presente con la mente futura, cioรจ importiamo nel presente i risultati che vorremmo avere nel futuro.
Molti consigliano di avere sempre presente lโobiettivo da raggiungere, ma รจ come se un corridore importasse nella sua azione del correre il risultato che sarร tagliare il traguardo, con la conseguenza che le sue gambe non correrebbero piรน perchรฉ sarebbe arrivato.
Vivere il presente, richiede libertร dal futuro e dal passato, questo non significa che non si deve pensare allโobbiettivo, ma che lโobiettivo del presente รจ vivere il presente. Nel presente stesso รจ giร racchiuso il passato e il futuro, non รจ una rinuncia al futuro per stare nel passato, dedicarsi totalmente al presente perchรฉ questo รจ carico del passato e portatore di futuro, solo cosรฌ possiamo raggiungere un obiettivo, stando nel presente futuro.
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