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Le parole dello Zen: La Compassione | Zenkai 4 Febbraio 2024

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Le parole dello Zen: La Compassione | Zenkai 4 Febbraio 2024

La compassione è un concetto fondamentale nel Buddhismo Zen, ma ha un significato diverso rispetto alla visione comune. Vengono identificati tre tipi di compassione:

  • Compassione verso gli esseri viventi in quanto tali: È la compassione basata sull’idea di un io sostanziale che prova pietà per la sofferenza degli altri. Nello Zen questa è considerata una visione errata, in quanto perpetua l’illusione dell’esistenza di un vero sé.
  • Compassione verso gli elementi: È la compassione di chi vede tutti gli esseri come prodotti di relazioni causali, composti di elementi senza una vera essenza. Anche questa è una visione parziale, in quanto implica ancora l’idea di una realtà sostanziale governata da causa ed effetto.
  • Compassione senza oggetto: È lo stato sublime della realizzazione zen, che trascende le visioni parziali precedenti. Non c’è più un soggetto compassionevole verso un oggetto di compassione, ma solo la compassione stessa incarnata. È “essere” la compassione, non “avere” compassione.

La vera compassione zen non è un sentimento soggettivo, ma uno stato di consapevolezza non-duale in cui non c’è separazione tra sé e altro.
Non si tratta di provare pietà per la sofferenza altrui, ma di realizzare direttamente la natura vuota e non-sostanziale di ogni fenomeno, compresa la sofferenza.
Questo concetto di compassione è strettamente legato alla visione zen del “non-sé” e della vacuità.
Idee come il karma e la reincarnazione, intese in senso letterale come trasmigrazione di un’anima, sono considerate illusorie e legate a una visione sostanzialista che lo Zen mira a trascendere.

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