Buddhismo Mahayana: Sviluppo e caratteristiche.
Tutte le newsLao Tzu disse, “Anche un cammino di mille leghe comincia sempre con un primo passo”.
Tra venerdì 13 e sabato 14 Febbraio, si terrà il primo seminario del Corso di Studi triennale di Buddhismo Zen.
Quest’appuntamento rappresenta una vera e propria inaugurazione del percorso di pratica e di insegnamento che Dharma Academy offre al pubblico di tutti i praticanti, gli studiosi o semplicemente tutti gli interessati ad apprendere e mettersi sul sentiero del Dharma.
L’incontro vedrà come relatrice la prof.ssa Emanuela Magno, docente di Storia della Filosofia Buddhista dell’Università di Padova, nota per i molti lavori e per le diverse conferenze sulla storia della filosofia e del buddhismo indiano.
Un primo seminario sul buddhismo non può che avere come argomento gli insegnamenti fondamentali di questa religione.
Il programma di queste due intense giornate di studio prevederà infatti delle lezioni sulle Quattro Nobili Verità, sulla dottrina del Non-Io, sull’Originazione Codipendente, e sulle pratiche di meditazione di Shamata e Vipassana, concetti indispensabili per comprendere adeguatamente il complesso insieme di contenuti della dottrina e della filosofia buddhiste.
Tra i primi insegnamenti del buddhismo, le Quattro Nobili Verità rappresentano i veri e propri presupposti che illustrano le caratteristiche, gli scopi e gli strumenti base della Via del Buddha.
- Esiste una sofferenza alla base di tutti i grandi traumi della vita, tra cui il rapporto con la malattia, la vecchiaia e la morte, che è legata direttamente alla natura della realtà e legata all’impermanenza di ogni fenomeno del mondo, compresa la propria stessa vita e il proprio benessere.
- Questa sofferenza vede un’origine nella brama di una soddisfazione che possa lenire questo tipo di sofferenza che spinge a cercare delle sicurezze e un piacere costante in un mondo in costante cambiamento. Questo tipo di brama è la causa della nostra identificazione con un ego.
- Questa sofferenza vede una sua soluzione in una condizione di abbandono della brama che ne provoca l’estinzione, una condizione che coincide con il Risveglio a cui il Buddha è giunto.
- Per raggiungere l’estinzione della sofferenza, esiste un Nobile Sentiero che, comprendendo pratiche di meditazione e precetti morali atti a sviluppare virtù positive, aiuta il praticante a modificare il suo comportamento e ad affinare la propria consapevolezza della realtà, in modo tale da aiutarlo a raggiungere il Risveglio.
A differenza delle altre grandi religioni del mondo, il buddhismo non si radica su un mito, su una rivelazione divina o sulla visione del mondo di una tradizione. Esso si fonda invece sull’esperienza di un uomo che ha vissuto con particolare intensità le sofferenze della vita e che, dedicandosi intensamente ad un percorso aspro e severo di pratiche ascetiche, riesce ad identificarla e a trovarvi un rimedio concreto.
Concentrarsi su altre domande non riguardanti l’estinzione della sofferenza esistenziale e il modo di raggiungere il Risveglio, viene considerato dal Buddha irrilevante, perché senza la chiarezza derivante da una mente purificata, non sarebbe possibile arrivare a risposte soddisfacenti.
Per questo motivo, uno dei temi del seminario sarà proprio il rifiuto da parte del Buddha di rispondere a chiunque gli ponesse domande sulla natura del mondo, sulla sua origine o sull’esistenza o meno di un creatore o di un ordine sovrannaturale.
Le tradizioni successive, da quelle legate all’Abhidharma di tradizione theravada alle molte scuole di pensiero mahayana, porteranno comunque il buddhismo a generare diverse teorie in risposta a questo tipo di riflessioni.
Attraverso la teoria del Non-Io, il Buddha, dissentendo dalle convinzioni del suo tempo che diffondevano l’idea di un uomo composto di un corpo fisico e di un’anima immortale, l’Atman, affermava invece che l’uomo non è nulla più di un composto di cinque aggregati di cui possiamo fare esperienza nella nostra vita: corpo, sensazioni, emozioni, percezioni, coscienza. Ognuno di questi aggregati cambia nel tempo, e di questi, quattro svaniscono nel momento della morte e solo uno di essi, la coscienza, si trasmette in una vita successiva, riunendosi con altri aggregati. L’idea di un Io permanente sul quale fondare la propria idea di sé stessi, quindi, non ha nessun senso di esistere, se non come risposta palliativa alla paura di una vita di impermanenza. Anzi, essa è una delle illusioni che ci impedisce di vivere una vita autentica e felice.
Per spiegare meglio la natura della creazione della coscienza alla base dell’ego, nel discorso a proposito dell’Originazione Codipendente, il Buddha spiega persino il processo dettagliato nel quale nasce la coscienza: una catena di cause ed effetti che passa dall’ ignoranza della realtà autentica alla formazione degli strumenti che abbiamo per percepire la realtà, arrivando quindi al desiderio, causa di brama e, quindi alla percezione della vita per come la conosciamo. Questo processo implica, a sua volta, che vincere l’ignoranza da cui deriva l’ego, ripercorrendo questa catena di cause ed effetti, porta di conseguenza all’estinzione della sofferenza esistenziale.
Uno degli ultimi argomenti che sono oggetto di questo seminario sono le pratiche di meditazione più conosciute del buddhismo, che aiutano lo sviluppo della consapevolezza necessaria per liberarsi dai pensieri illusori: shamata e vipassana, cioé la meditazione di concentrazione su un oggetto definito e quella di consapevolezza sul respiro, sul corpo e sul nostro essere nel complesso in quel momento.
Gradualmente, le virtù delle meditazioni rendono più solido il percorso per il Risveglio, accompagnando il percorso di studio e di approccio alla morale buddhista a esperienze concrete, che fanno della Via del Buddha un’esperienza da conseguire e ci dimostrano il Risveglio come un’esperienza reale, il senso dell’esperienza di un uomo e di una tradizione ormai plurimillenaria.
Con il percorso del seminario della prof.ssa Magno sui fondamenti del buddhismo, possiamo affrontare lo studio del buddhismo Mahayana e dello Zen con una consapevolezza maggiore del percorso storico, filosofico e spirituale grazie al quale il buddhismo si è trasmesso a noi, di generazione in generazioni di maestri, secondo lo scorrere e l’accumularsi delle loro esperienze e dei loro pensieri.