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L'Haiku. Un Viaggio tra Poesia, Natura e Zen

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L'Haiku. Un Viaggio tra Poesia, Natura e Zen

L’haiku, piccolo gioiello della letteratura giapponese, si presenta come una delle forme poetiche più intriganti e profonde, offrendo uno sguardo unico sulla natura, l’esperienza umana e la spiritualità. In questo articolo, esploreremo in dettaglio cosa rende l’haiku un fenomeno così speciale.

Cos’è l’Haiku

L’haiku è una poesia brevissima, che in appena 17 on o morae – corrispondenti ma non equivalenti alle nostre sillabe – dipinge immagini vivide e riflessioni profonde, in una struttura che si compone di tre versi con uno schema di 5-7-5 on ciascuno. Tradizionalmente, sono caratterizzati dall’uso di un kireiji, una parola che ha funzione di cesura a fine verso, e di un kigo, una parola culturalmente legata ad una stagione particolare, evocando così uno specifico periodo dell’anno. Questi elementi, profondamente radicati nella lingua e nella cultura giapponese, rendono l’haiku un’espressione poetica unica, la cui traduzione e comprensione in altre lingue rappresentano una sfida significativa.

Le origini dell’haiku possono essere tracciate nella storia poetica giapponese, in particolare nel periodo Edo. Inizialmente parte di una forma più lunga di poesia collaborativa chiamata renga, l’haiku si è evoluto in una forma autonoma, soprattuto grazie alla figura del poeta (e monaco) zen Matsuo Bashō,  che ha avuto un ruolo cruciale in questo processo, poichè è proprio grazie alla sua maestria e sensibilità che l’haiku è stato eleveato a un livello di espressione artistica raffinata.
“Haiku” è, in realtà, un termine di invenzione relativamente recente, poichè coniato nel XIX secolo da Masaoka Shiki, che, insieme a Bashō, Yosa Buson e Kobayashi Issa, è considerato uno dei grandi maestri di questa forma poetica.

L’Haiku e lo Zen

L’haiku si fonde perfettamente con i principi del buddhismo Zen: tramite questa forma poetica, infatti, gli autori riproducono, e non descrivono semplicemente, un momento di realizzazione o osservazione acuta, manifestando l’immediato percepito con “consapevole inconsapevolezza o inconsapevole consapevolezza”, e incarnando così l’idea zen dell’essere presenti nell’attimo. Ciò che rimane non detto gioca un ruolo essenziale, poichè viene rivelata la totalità del mondo mostrandone solo un’infinitesima parte, in linea con il concetto zen di ma, lo spazio vuoto o intervallo.

In quest’ottica, l’haiku diventa più di una semplice composizione letteraria. È una pratica spirituale, un modo per esprimere sentimenti autentici e realizzazioni profonde e non concetti astratti, frutto del ragionamento e dell’intelletto. La natura, elemento centrale in molti haiku, è vista non solo come sfondo ma come parte integrante dell’esistenza umana, una riflessione del principio zen dell’interconnessione di tutte le cose. Inoltre, l’haiku spesso cattura il concetto di mujo, la transitorietà, enfatizzando l’impermanenza di tutti gli aspetti della vita.

Vivere l’Haiku

La scrittura giapponese, con i suoi kanji derivati da pittogrammi, gioca un ruolo fondamentale nella comprensione e nell’apprezzamento degli haiku. Questi caratteri, rappresentando visivamente la natura delle cose, conferiscono agli haiku una qualità visiva e diretta che va oltre il semplice testo. Questa caratteristica rende gli haiku particolarmente espressivi, ma anche difficili da tradurre pienamente in altre lingue, dove il medium della scrittura non supporta la stessa immediatezza visiva.

In conclusione, l’haiku è molto più di una forma poetica. È un’espressione del profondo intreccio tra arte, natura e filosofia zen. Attraverso la sua struttura concisa, la sua enfasi sulla natura e il momento presente, e la sua capacità di evocare l’indicibile, l’haiku non solo incarna gli insegnamenti del buddhismo zen ma offre anche una via per l’espressione artistica e la riflessione spirituale. Questa forma poetica invita lettori e scrittori a esplorare una dimensione più profonda dell’esistenza, svelando la bellezza e la complessità del mondo in poche, ponderate parole.


Marco Talamo

UBI
Monastreo ZEN
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