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Home La nostra offerta formativa Corso Triennale in Buddhismo Zen Terzo Anno 2. Buddhismo Zen e Filosofia: un incontro possibile?

2. Buddhismo Zen e Filosofia: un incontro possibile?.

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Seminario 2
Buddhismo Zen e Filosofia: un incontro possibile?

Sabato 15 aprile 2023 | dalle 9 alle 12.30
Lo Zen nella filosofia moderna giapponese | Prof. Enrico Fongaro

Abstract: L’intento di questa lezione è di presentare la cosiddetta “Scuola di Kyōto”, la corrente più nota e probabilmente più originale della filosofia giapponese contemporanea, cercando di metterne in luce il fondamentale rapporto con il buddhismo. Dopo una breve introduzione generale, ci si soffermerà in particolare sulla figura di Kitarō Nishida (1870-1945), il primo filosofo ascrivibile a questo movimento. Essendoci ancora poche traduzioni di testi di Nishida in italiano, ci si limiterà ad alcuni spunti dalla sua prima opera, “Uno studio sul bene” (Mimesis, 2017), analizzando in particolare il concetto di esperienza pura.

Docente: Prof. Enrico Fongaro, ricercatore presso l’Institute for Religion and Culture dell’Università Nanzan di Nagoya

Domenica 16 aprile | dalle 14 alle 17.30
L’Occidente di fronte allo Zen: il caso delle interpretazioni filosofiche del Dōgen | Prof. Ralf Müller

Abstract: Storicamente, il pensiero occidentale ha mostrato un forte interesse per la filologia orientale, come si è manifestato, ad esempio, in Germania nelle traduzioni di August Wilhelm Schlegel nel XIX secolo e nei trattati storico-filosofici di Paul Deussen a cavallo del XX secolo; per non parlare delle opere fondamentali di altri autori come Abraham Hyacinthe Anquetil-Duperron (1731-1805) o Eugène Burnouf (1801-1852) in Francia, e William Dwight Whitney (1827-1894) negli Stati Uniti.

Tuttavia, all’inizio del XXI secolo, rimane una sfida avvicinarsi alle tradizioni non occidentali come filosofia. Questo è senza dubbio il caso degli scritti del buddhista zen Dōgen, come documentano i titoli programmatici e i meticolosi commenti delle pubblicazioni più recenti. A queste difficoltà occidentali si possono contrapporre quelle giapponesi, come l’esempio del filosofo giapponese Tanabe Hajime (1889-1862), che affronta il compito in maniera convincente.

In contrasto con l’esitazione occidentale ad avvicinarsi alle risorse extraeuropee, che oggi incide sull’autocomprensione della filosofia, già nel 1937 Tanabe cercò di ricostruire il pensiero del monaco medievale come completamento di una dialettica buddhista e come precursore del postmodernismo che supera l'”ontologia dell’essere” occidentale.

Su questo sfondo, il seminario si occupa delle possibilità e dei limiti di interpretare i testi di Dōgen nel loro contenuto intrinseco e non, appunto, come introduzione propedeutica o istruzione pratica per una vita in monastero. La domanda iniziale “se i testi di Dōgen manifestano la religione e/o la filosofia?” mira al contenuto cognitivo dei testi, alla forma del testo come fine a se stesso nel percorso della pratica buddhista.

Questa domanda non è interessante solo da una prospettiva filosofica globale o dōgeniana, poiché la discussione su/di/con Dōgen rinnova un confronto tra filosofia e buddhismo in generale, che ricorda Arthur Schopenhauer (1788-1860). Mentre un gran numero di persone si occupava di buddhismo all’epoca, pochi erano i filosofi che discutevano di buddhismo nel contesto della filosofia, come fece Schopenhauer.


Docente: Ralf Müller, ricercatore presso CUNY Graduate Center (New York City, USA)

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