Zen Basic Program
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Zen Basic Program
Lo zen inizia da una buona postura.
In questa Unitร vedrai unโintroduzione teorica alla fisiologia dello zazen. Prenderai consapevolezza delle posizioni del corpo, del respiro, dellโazione. Imparerai a sederti correttamente per una buona pratica di zazen.
Quando sei seduto in zazen devi imparare a rlassare maggiormente il sistema muscolare simpatico deputato al movimento, al pensiero, al continuo chiacchiericcio della nostra mente, e attivare quello parasimpatico deputato al rilassamento . Imparerai ad attivare solo i muscoli della postura statica di zazen. Coccige, bacino e ginocchia, formano una piramide. Schiena, spalle, collo e testa vanno tenute in una condizione naturale cosรฌ da scaricare il peso sulla base del corpo.
Vedrai come sederti in diversi modi per zazen: la posizione del loto, il mezzo loto, la posizione birmana, seduto sui talloni in seiza, su un panchetto di legno o su una sedia. Lโimportante รจ imparare a rispettare le corrette tensioni muscolari, sia quelle posturali, sia quelle dovute allโatteggiamento interiore.
Vedremo i differenti Mudra dello zen le posture energetiche delle mani.
Niente รจ secondario nella pratica dello Zen, tutto รจ equanimemente importante.
Questa meditazione guidata รจ considerata la pratica per eccellenza di controllo dei punti del nostro corpo e delle sue tensioni. Siediti in una posizione comoda in modo che i piedi siano ben radicati a terra e la testa vada al cielo. Inspirando porta il respiro allโaddome, espirando alla narici. Il respiro scende lungo le cervicali e la schiena, per depositarsi sulle mani. Rilassa gli occhi, la nuca, il volto, il collo, le spalle, le braccia, il petto, lโaddome, il bacino, le gambe, i piedi.
Quando inspiri la forza -il Ki- riempie il corpo e lโespiro porta via con sรฉ ogni tensione. Cosรฌ sentirai unโenergia piena, unica e vigorosa, ma rilassata allo stesso tempo. Saแนbhogakฤya si dice nel Buddhismo Zen, per indicare il corpo del Buddha.
Comunemente per meditazione si intende la mente che lavora nei suoi processi. Nello zazen รจ un poโ diverso. I processi meditativi non sono legati solo alla mente, ma anche al corpo e agli stati profondi dello spirito. Quindi zazen รจ lโinsieme di tutto questo.
In questa Unitร , vedrai i quattro passaggi della mente che non sono da intendersi in senso lineare ma piuttosto in modo circolare.
Il Primo livello รจ quello soggettivo, riguarda intimamente noi stessi: la pratica della meditazione produce una condizione di amore verso sรฉ stessi. ร anche vero che non รจ sempre cosรฌ, allโinizio. Alle volte ci sediamo e nella nostra mente si affollano fantasmi e sofferenze.
Il Secondo livello รจ un livello piรน individuale: sviluppi una condizione di amore verso il mondo.
Prendi coscienza che tutta la sofferenza รจ data da un atteggiamento egoico della nostra mente.
Il Terzo livello si sviluppa nella meditazione del saแนgha: fare esperienza di essere uno con tutti, uno nel tutto. In questo momento si รจ pronti per il grande salto.
Il Quarto stadio รจ quello dellโilluminazione: ho trasceso completamente il mio io e il mio io รจ tutto. E tutto รจ il mio io.
Questa meditazione apre le Tre porte energetiche importanti che il maestro zen Hakuin Zenji insegnava nella sua pratica Naikani i TreT'an Tien, in modo che lo zazen si svolga al meglio senza disturbo e che ci dia energia per la nostra pratica.
Porta il tuo inspiro in profonditร e appoggialo alle mie mani: il mudrฤ del grande Oceano di Energia Okkaijoin raccoglie lโinspiro profondo.
Potenzia lโenergia rilassando il diaframma e attivando il sistema nervoso parasimpatico.
ll T'an Tien inferiore riguarda il radicamento, riguarda lโaspetto genitoriale del padre ed รจ legato al nostro passato. Portare energia a questo T'an Tien emancipa tutti i nostri pensieri, le nostre relazioni genitoriali, i conflitti, i blocchi.
Il T'an Tien centrale รจ legato al cuore, agli stati emotivi piรน forti, allโaspetto genitoriale della madre.
Il T'an Tien superiore riguarda la parte piรน elevata della nostra mente, la parte spirituale: inspiro, non ho piรน bisogno di difendere niente, lascio andare. Da qui puoi ricominciare a lavorare sul T'an Tien inferiore liberato.
Abbiamo visto come la nostra mente lavora. Abbiamo sperimentato la gioia e la bellezza di essere seduti in zazen. Lasciato andare la divisione tra io e tu. Questo accade e puรฒ succedere a tutte le persone che fanno un certo tipo di percorso di meditazione, non necessariamente accade ai buddhisti.
Cominciamo a diventare noi stessi la pratica buddhista zen, quando cominciamo a sviluppare la mente indirizzata ai Tre Gioielli.
I Tre Gioielli : il Buddha, il Dharma e il Saแนgha รฉ l'iniziazione comune a tutte le tradizioni buddhiste.
Il Buddha รจ il gioiello che puรฒ sembrarci piรน importante, ma vedremo come รจ sempre tutto inscritto in un cerchio. Non cโรจ nulla di piรน importante, รจ tutto equanime.
Dare anima alla meditazione รจ la pratica dello zen, รจ la pratica del Buddhismo in generale. Il primo passo in questa direzione sono i Tre Gioielli, ma non รจ sufficiente.
Perchรฉ il Buddha, il Dharma, il Saแนgha potremmo dire che danno il senso, danno il sapore alla nostra pratica. Ma la direzione e la forma, la danno i Quattro Grandi Voti del Bodhisattva:
- Gli esseri sono innumerevoli, voto di aiutare tutti.
- Le brame sono inesauribili, voto di estirparle tutte.
- Il Dharma รจ infinito, voto di apprenderlo.
- La via del Buddha รจ suprema, voto di realizzarla.
Il Bodhisattva รจ colui che si impegna a praticare, a realizzare la propria natura originaria, a favore di tutti gli esseri.
Questa meditazione guidata viene ormai utilizzata da tante persone e da tante scuole di meditazione.
Ha unโorigine piuttosto antica ed รจ diventata una delle meditazioni principali dello zen: รจ una delle prime meditazioni che si fanno. Il nome di questa meditazione รจ Sussokan, cioรจ contare i respiri.
Ha la funzione di tenere la nostra mente tranquilla. diremmo ferma. Ma ferma sembra di legarla: non muoversi, non pensare, annullatiโฆ Ma non รจ proprio cosรฌ. Durante la meditazione accadono tante cose. Anche pensare e poi richiamarsi al silenzio, fa sempre parte della meditazione zazen.
Indubbiamente dobbiamo affinare il nostro talento, la nostra capacitร di stare nella tranquillitร . A cosa ci serve? Per entrare sempre piรน in profonditร negli stati meditativi. Sussokan รจ la difficoltร del primo Koan.
La pratica dello zen รจ andare al cuore, al centro, di noi stessi e risvegliare la nostra Natura di Buddha, cioรจ lโuniversalitร del nostro essere. Il Buddhismo si divide tra sentiero graduale e sentiero improvviso o dellโilluminazione improvvisa. Lo Zen abbraccia il sentiero diretto, per cui le sue pratiche sono tutte pratiche esperienziali. Ognuna porta allโesperienza della natura di Buddha. Nello Zen non ci sono pratiche di pulizia per una migliore vita futura, lโattimo presente รจ lโunico attimo esistente da ripulire e tutte le pratiche sono qui e ora.
La principale pratica che troviamo nello zen รจ zazen, il cuore dello zen.
Altre pratiche Zen che vedremo in questa lezione sono: Kลan, Shikantaza, Kinhin, O-kyo, Samu, Oryoki e Takuhatsu.
I Koan sono ascoltare con il cuore la mente, aprendo la via alla consapevolezza, alla disponibilitร e allโempatia.
I Koan non possono essere capiti dalla logica, perchรฉ non sono da capire.
Non rappresentano una opinione o un punto di vista personale ma il principio Originale dellโEssere.
Attraverso i Koan superiamo e trascendiamo attaccamenti e condizionamenti ritrovando noi stessi.
Entrare nel Koan รจ ritrovarsi esattamente lร dove si รจ sempre stati.
La risposta al koan รจ unโesperienza profonda dellโessere che viene tradotta in sensazioni che si trasformano in emozioni, e in cambiamento di vita.
La risposta al koan appare come uno squarcio, talvolta uno sguardo o un sorriso, come inciampare nei sandali che abbiamo sempre avuto ai piedi ma non ce ne accorgevamo piรน.
I Sutra vengono recitati con uno spirito Mushotoku, senza spirito di ottenimento.
Quando leggiamo o recitiamo i Sutra sono espresse almeno sei cose:
- I Shin den Shin - Da Cuore a Cuore
- Evocare nel rituale una connessione tra lo spazio sacro personale e il mondo esterno per unificarlo.
- Aprire il cuore e non fare affidamento solo alla mente intellettuale, ma su tutte le possibilitร dell'essere umano. Stati emotivi, condizioni mentali, completezza fisica tutto รจ partecipe nella ritualizzazione dei sutra.
- Trasmettere la saggezza del Buddha e dei Maestri al nostro cuore non solo alla mente.
- Mantenerci nello scorrere del qui e ora l'attimo colto di illuminazione, uno scorrere continuo come la recitazione dei sutra;
- entrare nello spazio a-temporale dellโimpermanenza infinita.
Solitamente si identifica Zazen con Shikantaza, questo perchรฉ Shikantaza era la pratica principale di una delle due scuole dello zen: la scuola Soto. Soprattutto oggi, nella Sotoshu Shumucho, viene stressata la pratica di Shikantaza. Ma Zazen รจ una traduzione giapponese dal cinese che รจ Suochien [?] o, come pronunceremo noi in italiano, Zuochan. Di fatto, lo Zazen ha diverse forme. Una รจ appunto Shikantaza, poi abbiamo la pratica dei Koan, Kinhin la meditazione โcamminataโ, la recitazione dei Sutra, Samu la pratica del lavoro. Quando tutto questo diventa Zazen? Quando, come dice Dogen, la nostra mente รจ in hishiryo: dove hi- รจ il suffisso che funziona come alfa-privativo e -shiryo puรฒ essere tradotto come " pensiero".
Non-pensiero, ma non-pensiero non significa โnon pensareโ o avere la mente vuota e immobile, ottusa. Significa non seguire, non perdurare nell'agitazione della mente, ma Shikantaza non รจ soltanto l'unione di calma e intuizione. ร la manifestazione dell'essenza naturale nel nostro essere.