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Meditazione della montagna sulla fermezza

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MEDITAZIONE ZEN “Meditazioni sul perdono” con il Maestro Tetsugen Serra.

Stare nella vita in modo stabile, aperto e consapevole.

Come meditare sulla fermezza e a cosa serve.

La meditazione della montagna è utile quando abbiamo bisogno di stabilità, di radicare la nostra vita nel momento che stiamo vivendo, di centrarci per procedere con fermezza nelle decisioni. Serve a recuperare la stabilità in quello che facciamo, a ritrovare la vitalità, l’energia e sopratutto la forza dentro di noi. 

Per affrontare gli stati di instabilità, di sofferenza o le decisioni difficili.

Rilassati

L’attitudine interiore con cui fare questa meditazione della montagna è recuperare la fermezza che abbiamo dentro di noi, che la vita convulsa spesso ci fa perdere. Per essere gentili e amorevoli verso noi stessi e conoscerci sempre più profondamente. Trova un angolo tranquillo dove stare e mettiti comodamente seduto, puoi sederti a terra su un cuscino o su una comoda sedia. Tieni la schiena diritta e le braccia che poggiano morbide sulle tue gambe con il palmo delle mani una sopra l’altra o appoggiati sulle gambe. Ora chiudi gli occhi e datti il permesso di mantenere calmo il corpo e di essere sveglio e presente, per tutto il tempo della meditazione. Non hai nient’altro da fare che ascoltare la voce, rilassarti e ascoltare te stesso.

Meditazione della montagna.

La schiena è allineata, eretta, ma non rigida. Le spalle rilassate, allontanale dalle orecchie. Le mani sulle cosce. Gli occhi sono chiusi. Lentamente dirigiamo la nostra attenzione sul respiro osservandone il suo flusso naturale, ascoltiamo l’addome che si alza e si abbassa… Ora proviamo a visualizzare una montagna… Una montagna che conosciamo o che immaginiamo… E manteniamo la sua immagine davanti ai nostri occhi e nella nostra mente. Consideriamo la sua forma. La vetta che si staglia nel cielo… La larga base radicata nella roccia terrestre. I versanti ripidi o morbidamente degradanti verso la pianura. Osserviamo quanto è massiccia. Immobile, solida, bella nella sua maestosità… sia vista da lontano che da vicino.

Forse la nostra montagna ha cime innevate…

… oppure è contornata da boschi…

… forse ha una serie di cime o una cima svettante…… 

… oppure è un ampio altipiano.

Qualsiasi sia la sua forma, sediamo con dentro di noi la sua immagine, le sue caratteristiche… e lentamente sempre più profondamente, noi ci trasformiamo in montagna, in questa nostra montagna… Sento la pietra pesante radicata inamovibile a terra, assorbiamo la forza della montagna, la sua immobilità… La sua maestosità… siamo la montagna. Immaginiamo che la nostra testa sia la vetta, le braccia e le gambe i suoi versanti. Le natiche e i piedi la sua base radicata nel terreno, possente, inamovibile… 

Io sono

Adesso proviamo a percepire nel nostro corpo il senso di elevazione della montagna… Risalendo dal bacino lungo la colonna vertebrale considerandola l’asse su cui si erge la montagna. Respiro dopo respiro, momento dopo momento. Stabili nella nostra immobilità. Viviamo questa presenza centrata, radicata, impassibile… Con la meditazione della montagna siamo la montagna. Attraversati da luci, ombre, colori che mutano di momento in momento sulla sua superficie. Il sole sopra di noi compie il suo percorso nel cielo, ma la montagna resta ferma. 

E cosi si alternano i giorni: adesso vediamo il chiarore dell’alba. Adesso il sole accecante di mezza giornata , ma noi immobili. Tutto passa su di noi, ma noi siamo saldi e sorridiamo. Adesso le ombre si allungano, la luce sfuma al tramonto e noi siamo immobili. La notte adesso ci avvolge nel buio, illuminata dalla luna e dalle stelle. Meravigliosa notte e la montagna resta immobile.

Inamovibile

Concludiamo la meditazione della montagna sciogliendo lentamente la postura. Ti alzi sentendo le gambe che riprendono forza e i piedi che sono radicati a terra. Ti senti stabile, svettante, inamovibile. Sorridi e niente potrà muoverti dai tuoi propositi e dalle tue scelte. 

Qualsiasi sofferenza o gioia si presenti, tu sarai qui presente.

UBI
Monastreo ZEN
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