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Meditazione del vestito dell’illuminazione.

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Come meditare e a cosa serve.

MEDITAZIONE ZEN “Meditazioni zen per un giorno” con il Maestro Tetsugen Serra. Dopo la meditazione del mattino, i monaci indossano l’abito dell’illuminazione. La luce è sorta, ora puoi cominciare a vedere la tua vita con chiarezza. Un nuovo giorno nasce e tu ti svegli con coraggio, pronto per un nuovo inizio. È un momento di ispirazione, l’orizzonte è chiaro e limpido. Comprendendo tutto ciò che accade intorno a te, continua il tuo viaggio e supera i tuoi limiti. Dopo la meditazione del mattino, i monaci indossano l’abito dell’illuminazione, una sorta di manto che avvolge la spalla sinistra e una parte del corpo. Questo manto è composto di diverse pezze cucite assieme, che rappresentano i campi di riso, e lo si fa risalire al Buddha stesso. Nell’indossarlo, si recitano dei versi di omaggio e propiziatori. “.. questo abito diventa il seme dell’eterna luce che ci condurrà alla suprema saggezza ..”. La vestizione è un momento importante perché gli abiti che indossiamo, i colori e persino la stoffa può influenzare la nostra nuova giornata. Non si tratta di frivolezza o di moda; anche nelle fogge e nei costumi della nostra cultura, gli abiti e la vestizione hanno sempre rappresentato un momento rituale importante. Può avvenire durante un passaggio da un’età ad un’altra, da una condizione sociale ad un’altra, per l’assunzione di nuova responsabilità, come manifestazione esterna del nostro cuore e pensiero… A vestirci con calma, lentamente, consapevolmente, perché questo vestito è il vestito del nuovo giorno. Ricordatevi: ogni giorno è un nuovo giorno, nessun giorno è uguale all’altro. Ogni giorno nasce la nostra nuova vita, e non possiamo indossare quello che capita! Anche nelle regioni più povere di questo pianeta i momenti rituali importanti sono sempre tre. Lavarsi: la purificazione, vestirsi: il voto di come essere nella vita, e mangiare: il nutrimento spirituale di crescita. INDOSSO IL VESTITO DELL’ILLUMINAZIONE

Indossare il nostro abito migliore

Con calma mentre mi vesto dovrei ripetere i miei Voti migliori per iniziare con il piede giusto. Per un impegno di giornata in consapevolezza. Indossare il nostro abito dell’illuminazione è indossare il meglio di noi stessi. Potremmo chiamarli Impegni e non Voti. Ma impegno richiama più il fare qualcosa sulla base di una ragione di un obiettivo, quasi di un calcolo. L’impegno viene dalla mente, il Voto viene dal cuore, non impegno la mia mente ma tutto me stesso. Naturalmente la nostra sincerità e benevolenza non sono abiti da indossare o dismettere, la vestizione è un simbolo di cambiamento, di crescita interiore , di promessa di un nuovo cammino e faccio voto, potrei dire almeno per oggi, di mostrare a tutti il mio abito migliore.
Faccio voto con tutto me stesso per tutto il giorno di indossare l’abito della Sincerità,
Faccio voto con tutto me stesso per tutto il giorno di indossare l’abito della Benevolenza,
Faccio voto con tutto me stesso per tutto il giorno di indossare l’abito dell’Amore Incondizionato,
Faccio voto con tutto me stesso per tutto il giorno di indossare l’abito della Gentilezza Amorevole,
Faccio voto con tutto me stesso per tutto il giorno di indossare l’abito della Presenza Mentale,
Faccio voto con tutto me stesso per tutto il giorno di indossare l’abito dei miei Veri Sentimenti,
Faccio voto con tutto me stesso per tutto il giorno di indossare l’abito del Non Egoismo.
Io scelgo di indossare la via della consapevolezza per aiutare tutti gli esseri. Fare voto come il monaco zen di indossare il meglio di voi stessi, e di vedere gli altri come fratelli e non come antagonisti: nella realizzazione della felicità, nel lavoro, in amore, nella giornata tutta. Indossando l’abito con cui mi sento meglio preparo la colazione, il mio primo pasto del mio nuovo percorso di vita e sorrido alla vita.

La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri (Alda Merini)

La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercé di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini, quella che ci fa accettare i nostri limiti, che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.
Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima.
Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.

UBI
Monastreo ZEN
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