
La scuola Sōtō
I successori di Dōgen e la nascita della Scuola Sōtō moderna.
Questo corso verte sullo sviluppo della scuola Zen Sōtō, sui successori di Dōgen e sull'evoluzione di questa scuola nel periodo medievale e nel periodo Edo, che va dal 1600 alla metà del 1800.
È un periodo critico in cui nasce appunto la scuola moderna attraverso varie vicissitudini e sviluppi.
La professoressa Sanvido ci parlerà de “Lo Zen oltre la meditazione”, svolgendo tre argomenti principali: “Dōgen? Vecchi paradigmi e nuove tradizioni nella scuola Sōtō di periodo medievale”,
“Gasan Joseki e la dottrina delle Cinque Posizioni” e de "La pratica esoterica dei kirigami nello zen Sōtō".
Quindi si parlerà della rivoluzione della scuola Sōtō, approfondendo quanto detto nel corso “Il Buddhismo in Giappone e lo sviluppo delle scuole Zen” del grande maestro Dōgen
Il prof. Aldo Tollini ci darà una panoramica generale della transizione dal periodo Muromachi al periodo Tokugawa, descrivendo gli effetti sul buddhismo.
Approfondirà il periodo critico del passaggio, tra la fine del sedicesimo secolo e l'inizio del successivo nel diciassettesimo secolo, in cui si verificarono grandi cambiamenti sociali e politici.
Questi cambiamenti hanno influenzato molto il Buddhismo in generale e in particolare lo Zen: sia la scuola Sōtō, sia la scuola Rinzai per altri motivi.
Il prof. Bodiford, anche lui dell’Università della California, parlerà di uno degli eventi principali per la scuola Sōtō durante il periodo Edo: il ritorno a Dōgen e la ripresa degli studi sul suo modello.
È un tema estremamente interessante, perché da qui nascerà la nuova scuola Sōtō che giungerà fino a noi.
Docenti


Dicono di noi: Gazzetta di Parma di lunedì 19 aprile 2021

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Dott.ssa Marta Sanvido

Prof. Aldo Tollini

William Bodiford
Il programma
Docente: Prof.ssa Marta Sanvido Univ.California Berkeley
Questa lezione affronta, prevalentemente, il periodo medievale della scuola Sōtō.
Quello che succede dopo la scomparsa di Dōgen e, sul piano dottrinale, cosa studiassero effettivamente i monaci Sōtō, durante il periodo medievale. Infatti il curriculum di studi, durante questo periodo, era molto diverso da quello definito durante il periodo Edo.
Faremo alcuni cenni storici sulla diffusione dello Zen in Giappone in generale, incluse altre scuole come la scuola Rinzai e i gruppi Gozan. Copriremo prevalentemente il periodo Kamakura fino all’inizio del diciassettesimo secolo.
Docente: Prof.ssa Marta Sanvido Univ.California Berkeley
Approfondiremo gli insegnamenti trasmessi nei documenti segreti, perché una delle caratteristiche predominanti della trasmissione della scuola Sōtō in periodo pre-moderno era la segretezza.
Infatti i documenti segreti sono proprio l’argomento di ricerca della Prof.ssa Marta Sanvido. Vedremo cosa trasmettevano i monaci Sōtō in questi documenti segreti e perché la segretezza era così importante. Concluderemo analizzando come si definisce l’identità della scuola Sōtō in generale e come si definisce l’identità dello Zen, durante questo periodo.
Lo Zen Oltre La Meditazione.
Dōgen? Vecchi paradigmi e nuove tradizioni nella scuola Sōtō di periodo medievale.
Docente: Prof.ssa Marta Sanvido Univ.California Berkeley
Cambiamenti sociali e il nuovo volto della scuola Sōtō nel periodo Edo.
Docente: Prof.ssa Marta Sanvido Univ.California Berkeley
Approfondiremo gli sviluppi della scuola Sōtō nel periodo medievale e del blocco della scuola Sōtō durante il periodo Edo, un periodo molto critico per il buddismo in generale e anche per la scuola Sōtō.
Keizan aveva due discepoli principali: Meihō e Gasan. La linea di Gasan è basata a Sōji-ji di Noto, quindi non è il Sōji-ji di oggi a Yokohama, che è andato distrutto alla fine del diciannovesimo secolo. Era un polo importantissimo di pratica e un centro dove venivano accolti tantissimi discepoli.
Tra i tantissimi discepoli, trasmette il Dharma a cinque di loro. Il testamento da Maestro di Gasan è lasciato nello San’Unkaigetsu, un testo molto particolare in cui viene data moltissima importanza al Chan cinese e nello specifico allo Zen, trasmesso dal fondatore della scuola Sōtō in Cina Dongshan.
Nello specifico si focalizza praticamente sulle cinque posizioni. Infatti abbiamo cinque capitoli in totale di cui il capitolo due è una trattazione molto estesa delle cinque posizioni, forse uno dei testi più specifici di periodo medievale sull’argomento. Questo sarà il punto di partenza, da dove si svilupperanno una serie di successive elaborazioni segrete sulle cinque posizioni.
Docente: Prof.ssa Marta Sanvido Univ.California Berkeley
I capitoli 4 e 5 dello San’Unkaigetsu sono Koan. Questi Koan poi venivano commentati e quello che caratterizza i vari lignaggi, che fanno parte del gruppo Zen, è che ognuno di loro aveva uno stile diverso di commentare il koan. Il rapporto fra le cinque posizioni e i koan, lo abbiamo nella misura in cui le cinque posizioni, ossia lo schema di cinque, veniva applicato al koan.
Si prendeva una parte principale e da lì si divideva in cinque parti, quindi si commentavano degli stralci del koan. Ognuna di queste parti rappresentava un accesso al risveglio.
Questo testo era segreto, ma non dobbiamo immaginare un trattato o un libro. Erano piuttosto appunti che i discepoli prendevano quando si incontravano con il maestro.
Spesso questi insegnamenti venivano trasmessi nelle stanze del maestro, di notte e a un numero ristretto di persone.
Gasan Joseki e la dottrina delle Cinque Posizioni.
La pratica esoterica dei kirigami nello zen Sōtō.
Docente: Prof.ssa Marta Sanvido | Univ.California Berkeley
Docente: Prof. Aldo Tollini | Direttore Didattico Dharma Academy
Il professor Tollini farà un quadro generale del passaggio dal Medio Evo al periodo pre-moderno. Andremo dalla seconda metà del 1500 all’inizio del 1600 in un periodo assolutamente critico e molto importante, sia per il buddhismo in generale, con molti cambiamenti che vedremo, sia per lo Zen e per la scuola Sōtō in particolare.
Vedremo prima l’aspetto storico-politico generale e poi presenteremo l’evoluzione della scuola Rinzai, in questo periodo.
Parleremo brevemente dell’introduzione di una nuova scuola Zen: la scuola Obaku, che arriva in Giappone dalla Cina e crea delle reazioni da parte delle altre scuole e cambia il quadro della situazione dello Zen.
In questo periodo il buddhismo in generale soffre di una certa decadenza, ciò nonostante abbiamo alcuni dei maggiori maestri dello Zen, sia Sōtō sia Rinzai. Molti di loro, soprattutto quelli della scuola Sōtō, non sono molto diffusi in Occidente. Ma i loro scritti e i loro insegnamento meritano di essere divulgati.
L’evoluzione del buddhismo, quindi dello Zen, è molto condizionata anche dagli eventi storico-politici. Quindi, oltre all’evoluzione interna dobbiamo considerare anche il contesto storico-politico, che determina dei contraccolpi o delle influenze, anche pesanti, sulla religione in generale e sul Buddhismo in particolare.
Docente: Prof. Aldo Tollini | Direttore Didattico Dharma Academy
Proseguiamo con il periodo che parte dal 1600 che fu particolarmente critico, perché la situazione politica in Giappone cambia radicalmente, passando di fatto da una situazione di grande turbolenza e di grande instabilità politica, di grandi lotte, di guerre endemiche, a una situazione di pace sotto il governo del clan dei Tokugawa che durerà poi fino alla metà del 1800, quando inizierà la famosa restaurazione Meiji del 1868. Il clan Tokugawa nell’ottobre del 1600 vinse la famosa battaglia di Sekigahara e poté così unificare il paese per 250 anni. La strategia per mantenere la pace fu di imporre un controllo severissimo.
Vedremo nello specifico quali sono le politiche che il clan dei Tokugawa adottò nei confronti del buddhismo.
Il buddhismo dal periodo degli Stati Combattenti all’età Tokugawa.
Il periodo Tokugawa e gli effetti sul Buddhismo zen.
Docente: Prof. Aldo Tollini | Direttore Didattico Dharma Academy
Docente: Prof. William Bodiford | UCLA
Dōgen è sempre stato conosciuto, lo Shōbōgenzō è sempre stato letto, ma ci sono molte ragioni per cui non era inteso nel modo in cui lo studiamo oggi. Una di esse, dipende dalle relazioni di potere interne alla scuola Sōtō.
La scuola Sōtō ha al proprio vertice due templi maggiori: Sojiji e Eiheiji.
Mentre il Sojiji del secondo fondatore della scuola Sōtō, Keizan Jokin, diventò con il tempo un monastero grande e importante, l’Eiheiji, fondato da Dōgen, rimase un tempio molto piccolo e meno prestigioso, che però riceveva le offerte dei donatori laici che volevano promuovere Dōgen.
Nel corso dei secoli I giapponesi hanno sempre letto lo Shōbōgenzō, perché ne sono sopravvissute molte copie. Ad oggi, possiamo contare tra i trecento e i quattrocento manoscritti. Nessun altro libro premoderno è sopravvissuto in così tanti esemplari. Però solo dal 1885, quando la scuola Sōtō venne riunita in un’unica organizzazione, ogni tempio Sōtō avrebbe riconosciuto nuovamente Dōgen come patriarca.
Docente: Prof. William Bodiford | UCLA
Con la diffusione dei libri stampati, si cominciò a sviluppare un atteggiamento critico verso i vecchi manoscritti. Il clero degli studiosi buddhisti li rilesse, e cominciò a vagliare quali di essi fossero veri, quali scorretti, quali addirittura apocrifi.
I libri stampati generarono una consapevolezza diffusa su ciò che era corretto e ciò che non lo era.
In questo periodo i buddhisti giapponesi stampavano libri e costruivano università, così i monaci buddhisti cinesi tornarono ad arrivare in Giappone. Il più importante monaco buddhista arrivato dalla Cina di quel periodo era Yingyan Longji, noto in Giappone come il maestro Ingen Ryuki.
Entrò nelle capitali Edo e Kyotoe ottenne dallo shogun Tokugawa il permesso e i finanziamenti per costruire un monastero vicino a Kyoto: nel 1662, fonda il monastero Manpukuji, che diventò il quartier generale della scuola Zen Obaku, basata sui suoi insegnamenti.
In quel tempio, meno di dieci anni dopo, venne stampato l’intero canone buddhista.
Il ritorno a Dōgen e la ripresa degli studi dello Shōbōgenzō nel periodo Edo.
La scuola Obaku e la sua influenza.
Docente: Prof. William Bodiford | UCLA
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Lo Zen Oltre La Meditazione.
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In Italia é la prima volta che alcuni tra i più importanti centri Zen si incontrano su un programma comune, unendo le loro esperienze e competenze. Pur mantenendo le caratteristiche peculiari, di pratica e lignaggio, si accomunano in una proposta di conoscenza e diffusione del Buddhismo Zen, a favore di tutti gli esseri.
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